L’uso del telefonino al volante dell’auto è sempre più spesso causa di terribili incidenti. In Gran Bretagna la Nissan con il Signal Shield interviene rispolverando una tecnologia di quasi due secoli fa.
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Una soluzione talmente semplice quanto funzionale.
L’elettronica moderna ha dato sfogo a tantissime idee per la telefonia a bordo di un’automobile. La Nissan non fa eccezione, tutti i suoi crossover offrono ormai la connettività Bluetooth con la quale le chiamate in viva voce eliminano la pericolosità di una telefonata tradizionale con il volante tra le mani.
Con l’avvento degli smartphone l’integrazione con le app non è più fantascienza, Nissan Connect e Apple Car Play sulla Micra sono una dimostrazione pratica.
Ma il cellulare rimane una “diabolica” tentazione. Occhi e orecchie sono sempre all’erta per captare quella luce o segnale acustico che avvertono dell’arrivo di un messaggio, di una chiamata oppure di una notifica da un social.
Nissan Signal Shield risolve il problema alla radice.
Il sistema, attualmente in fase di prototipo, si basa sul principio della “gabbia di Faraday”. Inserendo il telefonino all’interno di uno scomparto del bracciolo della Nissan Juke tutti i segnali elettromagnetici vengono schermati lasciandolo comunque connesso all’impianto audio di bordo con la possibilità, ad esempio, di utilizzarlo come riproduttore di musica.
Si sa, la tentazione fa l’uomo ladro. Sopratutto tra i giovani rinunciare agli avvisi del proprio smartphone diventa, a volte, irresistibile. Per evitare di essere solleticati dall’idea basta chiuderlo nell’apposito box dove rimane “ibernato”. Inoltre, per qualunque evenienza, nulla preclude la possibilità di riattivarlo tempestivamente. È sufficiente sollevare la “cover” dello scompartimento per renderlo immediatamente pronto all’uso.
La Nissan con il Signal Shield sembra voler sottolineare che, al di là di tutto, le soluzioni semplici sono sempre le più sicure.